Come Ridurre il Consumo di Sale

16 Mag

Si svolge dal 13 al 19 maggio 2024 la Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale, promossa dalla World Action on Salt, Sugar and Health (WASSH).

Nonostante il consumo di sale sia ormai un problema noto per la salute pubblica, l’assunzione nella popolazione generale rimane ancora troppo elevata.

Un consumo eccessivo di sale (cloruro di sodio) può favorire l’instaurarsi dell’ipertensione arteriosa, soprattutto nelle persone predisposte. Elevati apporti di sodio, infatti, aumentano il rischio per alcune malattie del cuore, dei vasi sanguigni e dei reni, sia attraverso l’aumento della pressione arteriosa che indipendentemente da questo meccanismo. Un elevato consumo di sodio è inoltre associato a un rischio più elevato di tumori dello stomaco, a maggiori perdite urinarie di calcio e quindi, probabilmente, a un maggiore rischio di osteoporosi.

CONSUMO DI SALE IN ITALIA

Se a livello globale emerge come il consumo giornaliero di sale sia in media il doppio di quello raccomandato dall’OMS, in Italia i valori sono di poco inferiori.
Dai risultati preliminari del progetto MINISAL-GIRCSI, che raccoglie i dati di 15 regioni italiane su 1519 uomini e 1450 donne di età compresa tra i 35 e i 79 anni, emerge come il consumo medio giornaliero non sia affatto migliorato dal 2008 a ora ma anzi coincida con 10,9 g di sale per gli uomini e 8,6 g per le donne (stesso valore del passato).

LE 5 RACCOMANDAZIONI DELL’OMS

L’OMS sottolinea l’importanza di ridurne l’assunzione e mette in evidenza le azioni pratiche che le autorità degli Stati membri possono intraprendere per attuare nuove politiche e promuovere la salute e il benessere.

Tra le raccomandazioni, in particolare, ne emergono cinque:

  1. Non consumare più di 5 grammi al giorno
    Per gli adulti, come anticipato, l’OMS raccomanda di non consumare più di 5 g di sale ogni giorno. Per i bambini la raccomandazione è ancora meno: 2 g di sale al giorno. Si stima infatti che ridurre l’assunzione di sale anche solo del 15% eviterebbe 8,5 milioni di morti premature in 10 anni.
  2. Controllare l’etichetta e scegliere l’opzione con meno sale
    Considerando che in alcuni Paesi, fino all’80% del sale può provenire dagli alimenti trasformati, l’OMS raccomanda agli Stati membri di implementare un’etichettatura nutrizionale più chiara e sulla parte anteriore della confezione così da aiutare da un lato, i consumatori a orientarsi correttamente, dall’altro, le industrie alimentari a riformulare i loro prodotti.
  3. Riformulare i prodotti salati
    L’OMS ha sviluppato delle direttive globali per stabilire i livelli di sodio in diverse categorie alimentari così da consentire l’effettiva riformulazione degli alimenti trasformati.
  4. Attenzione al sale negli alimenti ordinati tramite app
    Gli alimenti disponibili attraverso le app di consegna dei pasti sono associati ad alti livelli di sale, così come calorie, zucchero e grassi saturi. Dato che sempre più delle nostre decisioni relative a cibo e bevande vengono prese nell’arena digitale, è importante che le autorità sanitarie pubbliche comprendano il potenziale impatto delle app di consegna sulle NCD e sulle altre preoccupazioni di salute pubblica.
  5. Concentrarsi sui gruppi vulnerabili
    Considerata la maggior predisposizione al consumo di sale nelle fasce di popolazione socio-economicamente svantaggiate (consumi fino al 5-10% superiori), l’OMS invita ad agire per ridurre le disuguaglianze e sostiene un’azione unitaria per una salute migliore.

COME RIDURRE IL SALE NELLA QUOTIDIANITÀ?

Ridurre il sale non è difficile, come per lo zucchero, il nostro palato si abitua facilmente, il modo ottimale è quello di diminuire la quantità gradualmente.

Ecco alcuni modi per ridurlo:

  1. Ridurre il consumo dei prodotti trasformati (biscotti, crackers, grissini, cereali da prima colazione, merendine)
  2. Aumentare il consumo di spezie e di erbe aromatiche, queste possono sostituire il sale o almeno permettere di utilizzarne una quantità decisamente minore insaporendo i cibi e riducendo la necessità di aggiungervi sale e non dimentichiamo che molte di queste hanno un alto potere antinfiammatorio (curcuma, zenzero..)
  3. Aumentare l’uso del limone e dell’aceto che permettono di dimezzare l’aggiunta di sale e di ottenere cibi ugualmente saporiti, agendo come esaltatori di sapidità.

Dott.ssa Dalila Miceli

Salute e benessere