Eccesso Di Sodio E Zuccheri Semplici Determinano Entrambi Insulino-Resistenza

20 Ott

I tipici segni di questa condizione sono l’obesità, la difficoltà nel perdere peso e alcune strie, che si manifestano soprattutto a livello delle pieghe del corpo (Acanthosis nigricans) di colore scuro e ipercheratosiche.

Ma che cos’è l’insulino-resistenza?

Già dal termine si può capire che si ha una certa resistenza dell’insulina nel compiere il suo normale “lavoro”.
Fisiologicamente, quando mangiamo zuccheri vengono assorbiti nell’intestino, arrivano nel sangue e l’aumento di questi in circolo segnala al pancreas che vi è la necessità di secernere insulina, ormone anabolico che ha il compito di far entrare gli zuccheri all’interno delle cellule accumulando energia.

Quando gli zuccheri assunti sono troppi il pancreas produce una maggiore quantità di insulina. Se le cellule non rispondono alla necessità di immagazzinare glucosio si ha insulino-resistenza e l’entrata del glucosio nelle cellule è ridotta.
Solitamente prima che si instauri una condizione grave, l’insulina maggiormente secreta riesce a risolvere il problema, mentre a lungo termine il pancreas non riesce più a secernere insulina e gli zuccheri restano nel sangue.

Quindi, un paziente che soffre di insulino-resistenza avrà il valore dell’insulina oltre il range ed anche quello della glicemia aumenterà nel tempo perché gli zuccheri che non entrano nelle cellule resteranno in circolo. Se non si interviene questa condizione potrà portare al diabete mellito di tipo 2, caratterizzato dall’aumento persistente della glicemia.

Per riconoscere clinicamente l’insulino-resistenza è possibile determinarla dosando la glicemia e l’insulinemia plasmatica e l’emoglobina glicata (HbA1c) che non deve superare il 6%.

INSULINO RESISTENZA DA SODIO

Finora abbiamo parlato solo di zuccheri, ma può il sale causare insulino-resistenza?

Il sodio favorisce lo stress ossidativo, mentre il potassio lo inibisce. Infatti, il meccanismo tramite il quale il sodio agisce nell’insorgenza di insulino-resistenza è l’attivazione dell’inflammasoma NLRP3 coinvolto nell’induzione della resistenza insulinica, tramite lo stress ossidativo.

Un nuovo punto da tenere in considerazione nel mantenimento della calma insulinica: lo stress ossidativo ed il consumo di sale.

ALIMENTAZIONE IN CASO DI INSULINO RESISTENZA

Dopo aver spiegato il meccanismo tramite il quale si instaura l’insulino-resistenza abbiamo compreso che i punti da tenere in considerazione sono l’eccessivo consumo di zuccheri semplici e di farine raffinate, l’uso sproporzionato di sale nella dieta e lo stress ossidativo.

A tavola si può prevenire questa condizione a partire dall’eliminazione degli zuccheri raffinati e delle farine bianche, che dovranno essere sostituiti da cereali integrali al 100% ad ogni pasto.
Per mantenere, inoltre, la calma insulinica dovremo accoppiare ad ogni pasto una fonte di carboidrati integrali con una di proteine di qualità e una di fibre, a partire dalla colazione, evitando l’insorgenza di picchi glicemici se mangiamo solo un piatto di pasta a pranzo.

Per quanto riguarda il sale e lo stress ossidativo, il consiglio è quello di limitare l’uso di sale anche perché questo è nascosto un po’ ovunque, sia nei prodotti dolci che in quelli salati, e di utilizzarne il necessario in cucina.

Inoltre, un consumo costante e adeguato di frutta, verdura e frutta secca e oleosa potrà mantenere forti le difese antiossidanti, poiché contengono vitamine importanti come la C e la E, che svolgono importanti ruoli di difesa.

Dott.ssa Dalila Miceli

Salute e benessere Diabete