Gli Ammazzacaffè Fanno Digerire?

28 Set

Il consumo di digestivi alcolici a fine pasto, come liquori e distillati alle erbe, è un rito molto diffuso tra gli italiani, soprattutto dopo i pasti abbondanti che spesso caratterizzano il periodo delle feste o le conviviali cene tra amici.

Oltre a essere piacevoli al palato e spesso sostituire il dolce, il consumo di specifiche bevande alcoliche a fine pasto si ritiene sia di aiuto alla digestione.

NE SIAMO SICURI?

È vero che il sapore amaro dato da alcune erbe contenute nei liquori può dare la sensazione di favorire i processi digestivi. Non a caso gli amari serviti a fine pasto vengono chiamati anche “digestivi ”.

Queste erbe possono aiutare la digestione solo se consumate in altro modo (es. infusi, tisane, etc.). In realtà, non tutti sanno che l’ elevata quantità di alcol contenuta in questi liquori non solo non facilita il processo digestivo ma addirittura lo rallenta, facendo sì che il cibo rimanga nello stomaco per un periodo più lungo e facendo sentire le persone più appesantite nel corso del tempo​​.

Uno studio dell’Università di Zurigo ha infatti evidenziato il significativo rallentamento della digestione per coloro che hanno bevuto vino rispetto all’acqua durante un pasto e l’ulteriore diminuzione del ritmo di svuotamento dopo aver bevuto un liquore a fine pasto​​.

ANCHE LA GRAPPA?

Si tratta di una delle bevande alcoliche che sono nate nell’antichità. Non è un caso, infatti, che due popoli come gli antichi egizi e i babilonesi cominciarono a lavorare il vino con la distillazione, in maniera tale da poter ricavare vari gradi alcolici. In questo caso, il distillato è nato da una lavorazione in vari passaggi. Non può mancare una fase dedicata alla fermentazione, che si svolge mediante i lieviti dei cereali, tuberi, radici, frutta o vino. L’altra fase prevede la distillazione del composto, in cui però non vengono aggiunti gli aromi e nemmeno gli zuccheri.

Nonostante la sua storia lunghissima e la sua lavorazione particolare la grappa si unisce con gli altri ammazzacaffè e quindi NON aiuta la digestione.

CONCLUDENDO

L’alcol, oltre a rallentare i processi digestivi, inibisce l’assorbimento di nutrienti importanti per il nostro organismo, in primis acqua e sali minerali​​, mettendo di conseguenza sotto sforzo tutto il nostro organismo durante il processo digestivo​​.

Tra gli organi che più risentono del consumo di alcol c’è sicuramente il fegato, che deve metabolizzarlo ed eliminarlo. La capacità e la velocità del fegato di eliminare l’alcol è però limitata e dipende dalla quantità di massa epatica metabolicamente attiva. In media, un individuo di 70 kg può metabolizzare circa 7-10 g di alcol l’ora​​, il che significa che il fegato deve fare uno sforzo notevole per metabolizzare i circa 12-20 g di alcol contenuti mediamente in un bicchierino di amaro o digestivo.

QUALI SONO LE SOGLIE DI CONSUMO?

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda una quantità giornaliera di alcol equivalente a non più di 2-3 Unità Alcoliche per l’uomo, non più di 1 Unità Alcolica per la donna e per l’anziano. Nello specifico una Unità Alcolica (U.A.) corrisponde alla quantità contenuta in un bicchiere piccolo (125 ml) di vino a media gradazione, in una lattina o in una bottiglia di birra (330 ml) o in una dose da bar (40 ml) di superalcolico.

Dott.ssa Dalila Miceli


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