La gravidanza è una condizione fisiologica durante la quale i fabbisogni nutritivi variano per permettere la crescita e lo sviluppo del feto, ma anche per preparare la mamma al successivo periodo dell’allattamento.
L’alimentazione costituisce uno degli aspetti fondamentali da monitorare strettamente durante la gravidanza. Una donna in normali condizioni di salute e peso dovrebbe avere, al termine della gestazione, un incremento di peso compreso tra i 7 e i 16 kg circa; è importante il peso di partenza ed è altrettanto importante aumentare il peso in maniera fisiologica.
Un peso eccessivo in gravidanza può portare ad una serie di complicanze quali:
🔸 Ipertensione arteriosa
🔸 Diabete gestazionale
🔸 Macrosomia del feto
Inoltre può avere un impatto negativo sulla salute del bambino a lungo termine, con maggiore rischio di sviluppare condizioni di sovrappeso e obesità in adolescenza e in età adulta.
In questo momento una donna non è più sola e ha più che mai bisogno di seguire una corretta alimentazione, per la salute sua e del suo bambino. La gravidanza va dunque concepita come l’occasione ideale per migliorare il proprio stile di vita, se ancora non lo si è fatto; non va invece vissuta come un periodo di “indulgenza” durante il quale poter assecondare tutti i desideri e le “voglie” alimentari.
Voglie gravidiche, cosa c’è di vero?
La moderna medicina nega qualsiasi rapporto tra desideri alimentari non soddisfatti in gravidanza e comparsa di macchie sulla pelle del nascituro. La scienza è abbastanza chiara nell’annoverare questa credenza all’interno dell’immaginario popolare e a spiegare che eventuali macchie cutanee nel neonato nulla hanno a che fare con l’alimentazione e le voglie della mamma, ma sono di tutt’altra natura.
La vera causa delle voglie gravidiche non è nota con certezza: secondo la letteratura in merito, la gestante, del tutto inconsciamente, accentuerebbe dei normali desideri che compaiono anche al di fuori della gravidanza. È anche probabile che la donna in attesa, sperimentando una serie di sensazioni forti, sia anche più facilmente “vittima” della fame emotiva.
A ogni modo, sancito che non esaudire una voglia alimentare non ha alcuna ripercussione sul bambino, se la futura mamma non ha particolari problemi di peso, soddisfare un piccolo “peccato di gola” è consentito, a patto che esso rappresenti una gratificazione momentanea e che non si ecceda con le quantità, specialmente se i cibi in questione sono ricchi di zuccheri che possono predisporre a patologie come il diabete gestazionale.
Essere in due non vuol dire mangiare doppio
Durante i nove mesi di attesa nutrirsi correttamente da un punto di vista quantitativo (oltre che qualitativo) è una condizione essenziale per un adeguato sviluppo del feto, per un buon esito del parto, per la crescita futura del bambino nonché per la prevenzione di patologie neonatali. In stato gravidico aumenta la quantità di calorie che deve essere introdotta. Ma attenzione, questo non vuol dire che la futura mamma debba mangiare per due.
Il fabbisogno calorico, in particolare dal terzo mese in poi, aumenta di circa 200-300 calorie (Kcal) al giorno, necessarie per la formazione della placenta, dell’utero e dei tessuti del feto, e anche per l’aumento della massa sanguigna e del tessuto adiposo della madre.
Consigli pratici
- Mantieniti attiva secondo le possibilità, ti aiuterà durante tutto l’arco dei 9 mesi
- Limita il consumo dei cereali raffinati e prediligi quelli integrali
- Bevi molta acqua, almeno 2 litri al giorno
- Evita i cibi controindicati rischiosi per la salute del tuo bambino (mitili, carne cruda etc)
- Adotta un’alimentazione antinfiammatoria fin da subito, ti aiuterà a mantenere un buon livello energetico, a ridurre la stanchezza e le varie problematiche (nausea, stipsi etc)
Dott.ssa Dalila Miceli