Con il termine “asse intestino-cervello” si fa riferimento alla comunicazione bidirezionale costante tra il tratto gastrointestinale e il cervello.
L’idea che l’intestino influenzi il cervello, e di conseguenza anche il comportamento, è ampiamente riconosciuta e condivisa. Il concetto si è fatto strada nella lingua di tutti i giorni con termini come “sensazione di pancia”, “parlare alla pancia” e “farfalle nello stomaco”. Ciononostante, solo di recente gli scienziati hanno iniziato a svelare i meccanismi dell’asse intestino-cervello. Questo sistema di comunicazione è il fulcro di un’area di ricerca emergente: la neurogastroenterologia.
Appare ormai sempre più evidente che i microbi dell’intestino contribuiscono a plasmare il normale sviluppo neurale, la biochimica del cervello e il comportamento. In particolare il microbiota intestinale si sta configurando come elemento nodale nella comunicazione tra l’intestino e il cervello. Tutto ciò ha portato anche alla creazione di un nuovo termine: l’asse microbiota-intestino-cervello.
UNA PREMESSA
Il triptofano è un aminoacido essenziale presente in molti alimenti a base di proteine, come alcuni cereali integrali a spiga, i legumi della categoria rossa, le uova, le frattaglie, le carni e i latticini. Il triptofano è l’unico precursore della serotonina prodotta a livello periferico e centrale.
Esatto, proprio della serotonina stiamo parlando: la molecola della felicità: siccome questa molecola non può essere somministrata come tale, in quanto andrebbe incontro ad immediata metabolizzazione nell’apparato digerente, si somministra la sua forma “mascherata” sotto le vesti di quello che conosciamo con il nome di triptofano.
La sintesi di serotonina si verifica nella periferia all’interno dei neuroni dell’intestino e nelle cellule enterocromaffine e centralmente all’interno dei neuroni del rafe nel tronco cerebrale. Affinché ci sia la produzione di serotonina a livello centrale, il triptofano deve prima accedere al sistema nervoso centrale (SNC) attraverso la barriera emato-encefalica. Dopodiché, la serotonina modula una vasta gamma di funzioni tra cui il sonno, il controllo dell’appetito e della temperatura, dell’umore e della cognizione.
TRIPTOFANO E ASSE INTESTINO CERVELLO
Questa sostanza assume un ruolo importante soprattutto nell’asse intestino-cervello, che è un sistema bidirezionale di comunicazione tra il cervello e il tratto gastrointestinale, che non solo collega il controllo delle produzioni endocrine in relazione a ciò che accade a livello gastro-intestinale, ma collega anche i centri emozionali e cognitivi del cervello con il controllo periferico e la funzione dell’intestino.
La serotonina è un elemento chiave di questo asse, che agisce come un neurotrasmettitore nel sistema nervoso centrale e nel sistema nervoso enterico presente nella parete dell’intestino.
Come ci ricordano ancora gli studi della fisiologia della nutrizione, la produzione di serotonina centrale rappresenta solo il 5% della sintesi totale di serotonina, con la stragrande maggioranza della serotonina prodotta nella periferia. La sintesi periferica si verifica in tessuti come l’osso, le ghiandole mammarie, il pancreas, ma l’epitelio gastrointestinale è di gran lunga la più grande fonte. Invece le cellule enterocromaffine nell’epitelio gastrointestinale rappresentano circa il 90% di tutta la sintesi di serotonina.
TRIPTOFANO E MICROBIOTA INTESTINALE
L’influenza del microbiota intestinale sul comportamento sta diventando sempre più evidente, così come l’estensione degli effetti sul metabolismo del triptofano e della serotonina.
Esso, che si trova principalmente nell’intestino crasso, ma anche in tutto il tratto gastrointestinale, contribuisce a funzioni come la e si sta dimostrando fondamentale per il mantenimento dell’omeostasi e della salute.
Esiste una regolazione del triptofano e della serotonina nell’intestino da parte del microbiota residente e studi recenti mostrano che la corretta composizione del microbiota intestinale modula positivamente i livelli di triptofano e serotonina e modifica il comportamento centrale di ordine superiore.
COSA CI FA CAPIRE QUESTO?
Che non solo è importante variare ed equilibrare la nostra alimentazione per assicurare il corretto introito di nutrienti, tra cui il triptofano, come in questo caso, andando a prediligere proteine di qualità come ho elencato di sopra, ma è importante anche salvaguardare la salute del microbiota intestinale, evitando di esporsi ai fattori che generano infiammazione, che alterano la composizione microbica, quali l’ipocloridria, lo stress, il sistema immunitario debole, l’uso eccessivo di antibiotici, le infiammazioni intestinali ed autoimmuni.
TRIPTOFANO E PATOLOGIE AUTOIMMUNI
L’insonnia può essere efficacemente combattuta scegliendo tutti quei cibi che contengono il triptofano, un aminoacido che favorisce la sintesi della serotonina.
Ecco perché è importante evitare di abbuffarsi e di appesantirsi, ma allo stesso tempo scegliere con cura i cibi che possono contribuire al nostro benessere generale. Possiamo ricorrere al consumo di frutta, che, grazie alla presenza di zuccheri semplici sicuri poiché chelati dalla componente in fibre, è in grado di stimolare la produzione di serotonina, innescando nel nostro organismo una sensazione di rilassamento. Attenzione, nelle ore serali, ad alcool, caffè e fumo, che riducono le fasi di sonno profondo.
TRIPTOFANO E CONTROLLO DEL DOLORE
Il controllo centrale del dolore è una componente importante soprattutto in patologie quali la fibromialgia, l’artrite reumatoide, la sindrome dell’intestino irritabile, e la serotonina ha dimostrato di svolgere un ruolo fondamentale.
TRIPTOFANO E UMORE
La bassa serotonina contribuisce ad abbassare lo stato dell’umore. Inoltre, la serotonina impoverita causa disabilità cognitive, con rapporti che includono deficit nel ragionamento verbale, episodico e nella memoria di lavoro, mentre al contrario la supplementazione di triptofano ha effetti positivi sull’attenzione e sulla memoria. Un’altra cosa che mi preme evidenziare è che l’elaborazione emotiva, la modificazione della memoria, che sta alla base dell’emozione, è inibita nei soggetti con la depressione, oppure, nei soggetti che vanno incontro a carenza del triptofano, può innescarsi la genesi della sintomatologia della depressione.